I COLORI DEL DRAMMA
Le opere di Massolo possono essere comprese e apprezzate da tutti, tanto
appaiono vive nella loro autenticità e nella loro passione. Nella Via Crucis
emerge con forza la ricerca di una religiosità molto sentita e di una
spiritualità profonda, elementare, primitiva. Massolo sa rivelare la totalità
del sacro che si concretizza nel frammento della realtà, nel segno che brulica
di colore. E proprio attraverso un colore divorante egli costruisce quelle
immagini che più che forme sono coscienza di forti emozioni. Nelle diverse tele
si addensano con foga tinte corpose, tra queste spicca il rosso, simbolo di
tormento, contrapposto ai gialli luminosi delle foglie d'oro, simbolo della luce
divina, che richiamano la pittura sacra medioevale. Il volto di Cristo,
protagonista di tanto dolore, è quello dell’eroe e vittima al tempo stesso, che
resiste al lungo martirio con grande dignità: è un’alta nota commovente legata a
espressioni tragicamente toccanti. Massolo, infatti, sente il dramma dell’uomo,
piuttosto che la santità serena e imperturbabile: Gesù che sale al Golgota per
lui non è la figura perfetta, ideale, indifferente alle sofferenze, anche se
alla furia scatenata dei torturatori oppone, invece che un moto di ribellione
dovuto al patimento fisico, la calma rassegnata di chi è superiore, per
grandezza morale, alla forza bruta. Il coinvolgimento emotivo dello spettatore
nell’intensità del fatto narrato è totale.
Arturo Vercellino